Ematoma Sottodurale Cronico

L’ematoma sottodurale (o subdurale) e’ in ematoma localizzato tra la dura e l’arancnoide. Nei traumi, il cervello può subire all’interno della scatola cranica uno spostamento mettendo in tensione le vene a ponte che lo collegano alla dura madre ed al seno sagittale; quando la tensione supera un determinato limite, tali vene si lacerano e il sangue venoso fuoriesce nello spazio sottodurale fra dura madre e cervello. Il cervello atrofico (quello dei soggetti in età avanzata o nei soggetti con fattori predisponenti quali ad esempio gli epatopatici, i pazienti scoagulati (che fanno uso di farmaci antiaggreganti come la cardioaspirina, plavix, etc. o farmaci anticoagulanti) o le persone alcoliste) ha più spazio all’interno della scatola cranica per cui il movimento che effettua durante il meccanismo di accelerazione/decelerazione è maggiore. Per questo motivo, traumi anche minori possono determinare un sanguinamento acuto che successivamente si cronicizza (1-2 mesi) e si auto-rifornisce con la presenza di ulteriori micro sanguinamenti. Il sangue che si accumula va a comprimere il cervello causando uno shift della linea mediana (ossia una deviazione verso il lato opposto del cervello) che porta come conseguenza un grave danno cerebrale e ipertensione endocranica.

Sintomi

 Il paziente mostra disturbi neurologici caratterizzati da irritabilità e agitazione, oppure da stato soporoso; oppure si sviluppa un’ emiparesi con deficit di forza di uno od entambi gli arti di un lato e/o un’ afasia.

                                                      Diagnosi

Ematoma Subdurale Cronico

E’ indicata l’esecuzione di un esame TC encefalo che permette di evidenziare un sanguinamento emisferico tra dura ed encefalo di aspetto omogeneo ed ipo-isodenso al parenchima cerebrale.

Trattamento

L’intervento consiste nell’esecuzione di un piccolo foro craniotomico allargato e nell’evacuazione  del sangue con lavaggi con soluzione fisiologica fino ad assistere alla fuoriuscita di liquido limpido; è utile lasciare un drenaggio nel cavo chirurgico o in sede sottocutanea a livello del foro craniectomico per 24-48 ore in modo da consentire la fuoriuscita dell’eventuale falda residua.

 

Questa informazione viene fornita solo a fini educativi e non deve essere considerata un consiglio medico. Non è stata presentata per sostituire il giudizio clinico indipendente del medico sull’appropriatezza ed i rischi della terapia riguardanti il singolo paziente.